DALL’ODISSEA DI OMERO ALL’ODISSEA DI NIKOS KAZANTZAKIS

per attore e pianoforte

con  TOMMASO RAGNO

al pianoforte ORAZIO SCIORTINO

Prima esecuzione italiana sulla traduzione di NICOLA CROCETTI

13 luglio 2017, ore 21.00

Arena Shakespeare

in collaborazione con il Comune di Parma

In occasione dell’apertura dell’Arena Shakespeare, Poesia in Arena ospiterà grandi poeti contemporanei internazionali. Il programma intende offrire reading in lingua originale, in cui gli autori stessi daranno voce alle istanze e ai desideri oggettivati nei versi delle loro opere, e in italiano, a cura degli attori che si offriranno quale ideale contrappunto alla lettura dei poeti. Grazie alla collaborazione di Nicola Crocetti, editore, traduttore e direttore di Poesia mensile internazionale di cultura poetica, saranno presenti alcuni fra i maggiori poeti del mondo.

Protagonista dell’ultimo appuntamento Poesia in Arena sarà Dall’Odissea di Omero all’Odissea di Nikos Kazantzakis.

Pubblicato per la prima volta nel 1938, il capolavoro dell’autore di Zorba il Greco e L’ultima tentazione di Cristo (romanzi resi ancora più noti dalle versioni cinematografiche, il primo per la regia di Michael Cacoyannis con Anthony Quinn, il secondo diretto da Martin Scorsese con Willem Dafoe) non è stato ancora integralmente tradotto in italiano. La versione che verrà proposta al pubblico è solo una parte dei 33333 versi e 24 libri che compongono la totalità dell’opera ed è il frutto del lavoro di traduzione di Nicola Crocetti, tutt’ora in corso.

La nuova saga dell’eroe itacese, ormai rimpatriato ma annoiato dalla tranquillità della vita sull’isola, decide di rimettersi alla testa dei suoi compagni. Da Sparta, dove trova un Menelao imbolsito e un’Elena che fuggirà con lui, alle sorgenti del Nilo, dagli intrighi di Creta fino ai ghiacci dell’Antartide, un viaggio che tenta di dare un nuovo senso alla vita, un nuovo significato alla morte, e di consolare l’umanità.

“L’Odissea di Kazantzakis si compone di 24 Canti, quante sono le lettere dell’alfabeto greco, e quanti sono i canti dei poemi omerici. Lo scrittore cominciò a comporla nell’inverno del 1925 a Creta, dove scrisse i primi cinque canti. I restanti 18 canti li scrisse in un isolamento ascetico a Egina in appena quattro mesi, dal 20 maggio al 22 settembre 1927. Kazantzakis aveva una capacità lavorativa prodigiosa, e scriveva al ritmo travolgente di circa 200 versi al giorno. Lui stesso descrive così quello stato d’animo e la sua ispirazione: “Rivelazione, incantamento, esaltazione, beatitudine, illuminazione, libertà…”.
Ma per completare il poema gli occorsero tredici anni, e lo scrisse e riscrisse ben sette volte. D’altronde, non si dice che anche Platone scrisse l’Introduzione alla Repubblica sette volte? E come non definire eroica questa devozione assoluta al suo lavoro?
I 33.333 versi decaeptasillabi dell’Odissea di Kazantzakis sono una sorgente viva della lingua greca. Il suo ricchissimo lessico può ammaliare ma anche far disperare il lettore per la sua straordinaria inventiva nel plasmare nuovi lemmi e nuove parole composte, spesso difficili da comprendere e introvabili su qualunque dizionario greco. Uno studioso ha compilato un elenco di quasi 5.000 parole “athisàvrites”, cioè non trascritte su nessun lessico.
Naturalmente, la sua fonte primaria è Omero, i cui poemi ha tradotto in greco moderno, assieme al filologo Kakridìs. Ma anche qui, la sua non è una semplice traduzione in un comprensibile demotico moderno. La sua è la traduzione in una lingua greca assolutamente nuova, con il conio e l’invenzione di centinaia di nuovi lemmi, verbi e aggettivi.
Lettore onnivoro, Kazantzakis pesca il suo lemmario sconfinato dal mare senza fondo delle opere letterarie greche, classiche e moderne, dai tragediografi, dai lirici, dai poeti e scrittori bizantini, e dai suoi contemporanei. Ma pesca anche, e a piene mani, dal lessico del popolo di Creta, quello dei pastori, dei contadini, dei pescatori, della gente semplice e incolta; e pesca dal ricchissimo patrimonio dei canti popolari.
L’Odissea di Kazantzakis è un epos grandioso, un unicum assoluto nel Novecento. Il poeta si è immerso nel fluido del Mito, proseguendone l’incanto e il dilemma. Il suo Ulisse è inquietante e potente, omerico e insieme diverso da quello dell’aedo cieco, ma con coerenza, e con la stessa forza dell’originale. Come gli uomini plasmano i propri dèi, così Kazantzakis plasma il suo Odisseo a propria immagine e somiglianza, gli affida tutti i propri desideri e il compito di portarli a compimento. Primo fra tutti quello di dimostrare che l’uomo e la sua sete di conoscenza trascendono la propria finitezza, sono perenni.
Tutta l’opera di Kazantzakis, e l’Odissea in modo particolare, è una lotta del bene contro il male.
Compito di un poeta e di uno scrittore – dice Kazanzakis – non dev’essere la ricerca del bello ma della verità; non dev’essere quello di creare un’utopia ma, al contrario, quello di trasformare l’utopia in realtà.”

Nicola Crocetti, L’odissea di un traduttore

Tommaso Ragno

Attore impegnato tra teatro, cinema e televisione,  ha lavorato con i maggiori registi italiani. Tra i principali ruoli interpretati in teatro: “Il gabbiano” di Anton Cechov, regia di Marco Sciaccaluga, “Intrigo e amore” di Friedrich Schiller, regia di Marco Sciaccaluga, “La dodicesima notte” di William Shakespeare, regia di Carlo Cecchi, “Uno” di Gabriele Frasca, regia di Alessandra Cutolo, “Abbastanza sbronzo da dire ti amo?” di Caryl Churchill, regia di Carlo Cecchi, ”La trilogia della villeggiatura’’ di Carlo Goldoni, regia di Toni Servillo, “Dalla tempesta” da Shakespeare e Pirandello, regia di Lucia Vasini, “Il nemico” di Julian Green, regia di Carmelo Rifici, ”Lo specchio del diavolo” di Giorgio Ruffolo, regia di Luca Ronconi, ”Troilo e Cressida” di William Shakespeare, regia di Luca Ronconi,“Medea” da Euripide, regia di Emma Dante, “Verbò” di Giovanni Testori, regia di Jean René Lemoine,”Tradimenti” di Harold Pinter, regia di Valerio Binasco, “Elettra” di Euripide, regia di Piero Maccarinelli, “Il principe costante” di Pedro Calderón de la Barca, regia di Cesare Lievi, ”Le nozze” di Anton Cechov, regia di Carlo Cecchi, ”Sik -Sik l’Artefice magico” di Eduardo De Filippo, regia di Carlo Cecchi, “Hedda Gabler” di Henrik Ibsen, regia di Carlo Cecchi, “Amleto” – “Sogno di una notte di mezza estate” – ”Misura per Misura’’, di William Shakespeare “Trilogia Shakesperiana” al Teatro Garibaldi di Palermo, progetto di Carlo Cecchi e Matteo Bavera, regia di Carlo Cecchi, ”Caterina di Heilbronn’’ di Heinrich von Kleist, regia di Cesare Lievi, ”L’amore di don Perlimplino con Belisa nel giardino” di Federico Garcia Lorca, regia di Mina Mezzadri, ”I capricci di Marianna” di Alfred De Musset, regia di Mina Mezzadri, ”Io, l’erede’’ di Eduardo De Filippo, regia A. Ruth Shammah, “Pinocchio. Storia di un burattino”, di Carlo Collodi, regia di Stefano De Luca; ”Sogno di una notte d’estate” di William Shakespeare, regia di Carlo Cecchi,”La scuola delle mogli” di Molière, regia Cristina Pezzoli, ”Leonce e Lena” di George Büchner, regia Carlo Cecchi, ”La locandiera” di Carlo Goldoni, regia di Carlo Cecchi, ”Il bugiardo” di Carlo Goldoni, regia Gianfranco De Bosio, ”La bottega del caffè” di Carlo Goldoni, regia di Gianfranco De Bosio, ”Misura per misura” di William Shakespeare, regia di Luca Ronconi, ‘’Strano interludio” di Eugene O’Neill, regia di Luca Ronconi, ”La dodicesima notte” di William Shakespeare, regia di Carlo Cecchi, “Elettra, Ifigenia in Tauride, Oreste” – triennio di lavoro con Massimo Castri su “Progetto Euripide”,”Oltremare” di Renato Gabrielli, regia di Mauricio Paroni De Castro, ”Woyzeck” di Georg Büchner, regia di Mario Martone, ”Lettere alla fidanzata” drammaturgia di Renato Gabrielli dalle lettere di F. Pessoa, regia Mauricio Paroni De Castro, ”La seconda generazione” drammaturgia e regia da tragedie greche di Mario Martone.

Al cinema: “I peggiori” regia di Vincenzo Alfieri; “La pazza gioia” regia di Paolo Virzì; “Ho ucciso Napoleone” regia di Giorgia Farina; “Poli opposti” regia di Max Croci; “A metà luce” regia di Anna Gigante;  “La terra dei santi” regia di Fernando Muraca; “La nostra terra”regia di Giulio Manfredonia; “A golden boy” regia di Pupi Avati; “Viaggio sola” regia di Maria Sole Tognazzi;  “Go with le Flo” regia di Michael Glover; “Io e te” regia di Bernardo Bertolucci; ”Missione di pace” regia di Francesco Lagi; ‘La passione” regia di Carlo Mazzacurati; ”Pandemia” regia di Lucio Fiorentino; “Il citofono” (cortometraggio) regia di Emanuela Rossi; “Peopling The Palaces At Venaria Reale – Ripopolare la reggia” film/installazione realizzato da Peter Greenaway per la Reggia di Venaria Reale (Torino) ed altri.

È attivo anche nel campo televisivo e radiofonico, con una lunga esperienza anche nelle letture interpretate.

Orazio Sciortino

Pianista e compositore, Orazio Sciortino collabora con importanti istituzioni musicali italiane ed estere: Teatro alla Scala di Milano, MiTo Settembremusica, Orchestra Verdi, Orchestra del Teatro La Fenice, Bologna Festival, IUC di Roma, Ravello Festival, Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Accademia Filarmonica di Verona, Maggio Musicale Fiorentino, I Pomeriggi Musicali, Associazione Scarlatti di Napoli, Amici della musica di Palermo, Sagra Malatestiana di Rimini, Amici della musica di Perugia, Società del Quartetto di Milano, Festival di Ankara, Konzerthaus di Berlino, Salle Molière di Lyon, Ottawa Chamber Music Festival, Sala Cecilia Meireles di Rio De Janeiro etc..
Recente il successo della sua opera, La Paura, da un racconto di Federico De Roberto, su libretto di Alberto Mattioli, commissionata dal Teatro Coccia di Novara e dedicata alla Grande Guerra 1915 – 1918.
Su commissione della Fondazione Spinola Banna per l’arte presenta, nel giugno 2016, l’opera breve MeetHer, su libretto e soggetto prorio e, tra gli altri impegni recenti si segnala Sol Invictus, per coro e orchestra, commissione del Teatro Lirico di Cagliari.  Per il Teatro alla Scala, nella stagione in corso 2016/2017, presenterà la fiaba musicale, La Gattomachia, per voce recitante e orchestra da camera
Incide attualmente per Sony Classical e per Dynamic, Bottega Discantica, Limen. Ha lavorato con gli editori Mazzotta e Skira su progetti riguardanti il rapporto tra arti visive e musica e, nell’ambito della divulgazione è spesso invitato a tenere seminari di guida all’ascolto, conferenze e simposi. Recentemente, in collaborazione con il CERN di Ginevra e la Fondazione Agalma, è stato invitato a tenere un TED Talk sull’esperienza dell’ascolto e l’attività neuronale.
E’ stato nominato Krug Ambassador. La prestigiosa maison di champagne, per la prima volta nella sua storia, chiede ad un compositore di comporre un brano interamente dedicato a Krug.  Nasce così il pezzo pianistico “Lives through a glass” che Orazio Sciortino ha composto dedicato a Krug Grande Cuvée ed incluso nell’album di prossima uscita Self Portrait per Sony Classical.
Nutre una passione per la cucina e vive a Milano.