MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE

di Arthur Miller
traduzione Masolino d’Amico

con
Elio De Capitani,
Cristina Crippa,
Angelo Di Genio,
Marco Bonadei,
Federico Vanni,
Daniele Marmi,
Gabriele Calindri,
Alice Redini,
Vincenzo Zampa,
Marta Pizzigallo

scene e costumi Carlo Sala
luci Michele Ceglia
suono Giuseppe Marzoli

regia Elio De Capitani
produzione Teatro dell’Elfo

Spazio Grande

14, 15, 16 aprile 2016, ore 20.30

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Sono molte le coincidenze tra il momento storico attuale e i temi affrontati dal testo di Miller – il mutuo da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o perché ha fallito nella scalata sociale – ma il successo dello spettacolo messo in scena dal Teatro dell’Elfo di Milano ha radici più profonde.

Al centro della scena espressionista di Carlo Sala una compagnia di attori in stato di grazia dà verità e profondità ai sentimenti più universali, al cuore pulsante dell’esistenza: lo strazio di invecchiare, lo scomodo bilancio delle colpe e degli errori nelle relazioni con chi amiamo di più e, soprattutto, la tentazione della menzogna, del “far finta di essere” quello che non siamo.
“Ecco il prodigio, il prodigio di questo paese… che un ragazzo possa finire coperto di diamanti anche solo grazie alla sua popolarità, al suo sorriso!”
È il sogno ad occhi aperti di Willy Loman, il commesso viaggiatore protagonista del celebre testo di Arthur Miller: rifarsi attraverso suo figlio Biff, vederlo trionfare, avere successo, essere popolare. Willy ha illuso tutti di essere un grande venditore, ma non lo è mai stato e, nei suoi ultimi due giorni di vita, deve fare i conti con il proprio fallimento esistenziale. Nei figli ha alimentato le stesse illusioni, proiettando su di loro aspettative e delusioni. Ormai incapace di stare nella realtà, non distingue più tra presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa e la vita vera.