Casa degli Artisti, il corso di alta formazione teatrale di Fondazione Teatro Due arrivato quest’anno alla sua quarta edizione, ha preso il via il 3 novembre nella sua parte teorica che si svolgerà online a causa dell’attuale situazione sanitaria. Gli allievi, 25 tra attori e assistenti alla regia alla drammaturgia e alla produzione, stanno frequentando lezioni settimanali con alcuni tra i docenti che avranno modo di incontrare durante il loro corso, in particolare sono già iniziati Storia del teatro e della drammaturgia teatrale tenuto da Luca Fontana, Percepire la scena tenuto da Luigi Ferrari e Che fare con queste tragedie greche? condotto da Pierre Judet de La Combe.
Cosa vedreste se provaste a spiare quello che succede all’interno della Casa degli Artisti da un’immaginario buco della serratura? Piccole pillole, estratti, fugaci conversazioni quasi fossero Fogli Sparsi pieni di appunti lasciati momentaneamente incustoditi sul banco.
“Come si fa a trovare un modo per entrare nel processo materiale e intellettuale che queste tragedie costruiscono, prescindendo da ciò che è stato già detto e fatto? Questo teatro pone problematiche di ordine pratico, necessita di sperimentazione concreta. Bisogna imparare a esitare, a sbagliare con successo (bene, ma non troppo), a costruire ipotesi, a superarle, per provare a trovare il modo in cui testi di questo genere possano resistere.” Pierre Judet de La Combe, ellenista, specializzato nell’ermeneutica della tragedia greca, già direttore degli studi all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, in questa lezione inizia ad affrontare I sette contro Tebe di Eschilo partendo dal dualismo dionisiaco/apollineo, equilibrio di forze che permea ogni tragedia greca.