Dead man waiting
di Manlio Marinelli
con Roberto Abbati, Laura Cleri, Luca Nucera
Bestie incredule
di Simone Corso
con Cristina Cattellani
Davide Gagliardini, Paola De Crescenzo
Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen, Emanuele Vezzoli
regia video Lucrezia Le Moli
fonica Andrea Romanini
luci Claudio Coloretti
costumi Elisabetta Zinelli
produzione Fondazione Teatro Due
Dead Man waiting è un pannello di un mio più ampio progetto drammaturgico in corso di lavorazione sull’idea dell’attesa.
In una prigione di un non identificato paese contemporaneo due uomini, Caronte e Yama, preparano la stanza per l’esecuzione di un condannato a morte. Il loro dialogo, le loro azioni, si declinano attorno ad una sconcertante normalità: due umanità autentiche, simili a quelle di tanti altri, del tutto comprese nei problemi della loro quotidianità. Così l’attesa di un uomo, che aspetta di morire nella stanza accanto alla loro, scompare, naufragando in mezzo all’indifferenza ipocrita di due personaggi che fotografano un’umanità urticante, perché simile a quella di molti di noi.
Nel 2020 ci fu una grande pandemia. Gli uomini e le donne di tutto il mondo si ritrovarono, dall’oggi al domani, a dover prendere confidenza con nuove leggi, nuovi oggetti, nuove abitudini per cercare di dare una regola all’inaspettato, per provare a controllarlo, per provare a governare qualcosa che mutava al di fuori del loro controllo.
È già Storia. È già accaduto quando Susanne decide di raccontare di quei giorni che ricostruisce dai racconti dei suoi cari. Giorni che lei non ha mai vissuto, ma che hanno trasformato il mondo per sempre. In meglio? In peggio? Lei non ce lo dice, ma ci racconta del prima e del durante la pandemia. Lascia a noi l’onere di dare forma a quello che sarà il mondo dove lei vivrà.
Bestie incredule è uno dei tanti racconti da questi tempi, ma è anche una mano porta dal “possibile” al presente, affinché quello che è sempre stato, che sembra immutabile come il soggetto del dipinto di un grande artista, possa cambiare, se immaginato.
Manlio Marinelli,
Lavora dal 2001 con Teatro Libero di Palermo per cui ha scritto numerosi testi per la regia di L. Chiappara. Come studioso di teatro ha collaborato ad importanti riviste accademiche (Castello di Elsinore, Dioniso, Maia, Culture Teatrali). Ha scritto Emilia (premio Fersen 2005, festival Tramedautore regia di D. Bravo), Il mare a cavallo, (Torino Spiritualità regia di L. Bollero con A. Delli Gatti) e ha diretto il suo lavoro La Maria Farrar con S. Alzetta. Nel 2018 ha pubblicato con Editoria e Spettacolo Teatro 1.
Simone Corso, Patti, 1990.
Dopo la laurea in discipline dello spettacolo è attore per M. Di Mauro, N. Bruschetta e G. Bongiovanni. Nel 2015, debutta col suo primo testo Contrada Acquaviola n°1 (TorinoFringeFestival) cui seguono Vina Fausa: In morte di Attilio Manca, Dante Muore (Ravenna Festival), Lo scoglio del mannaro, Casca il vento e 82 pietre (Teatri del Sacro). Nel 2020 è tra i partecipanti al corso Dramaturg Internazionale presso ERT. È autore e regista per la compagnia Nutrimenti Terrestri.
MEZZ’ORE D’AUTORE
un progetto per la drammaturgia contemporanea di Fondazione Teatro Due
presenta
DEAD MAN WAITING / BESTIE INCREDULE
sabato 20 marzo 2021, ore 19:30
Dead man waiting
di Manlio Marinelli
con Roberto Abbati, Laura Cleri, Luca Nucera
Bestie incredule
di Simone Corso
con Cristina Cattellani, Davide Gagliardini, Paola De Crescenzo, Massimiliano Sbarsi, Nanni Tormen, Emanuele Vezzoli
regia video Lucrezia Le Moli
fonica Andrea Romanini
luci Claudio Coloretti
costumi Elisabetta Zinelli
produzione Fondazione Teatro Due
Dead Man waiting è un pannello di un mio più ampio progetto drammaturgico in corso di lavorazione sull’idea dell’attesa.
In una prigione di un non identificato paese contemporaneo due uomini, Caronte e Yama, preparano la stanza per l’esecuzione di un condannato a morte. Il loro dialogo, le loro azioni, si declinano attorno ad una sconcertante normalità: due umanità autentiche, simili a quelle di tanti altri, del tutto comprese nei problemi della loro quotidianità. Così l’attesa di un uomo, che aspetta di morire nella stanza accanto alla loro, scompare, naufragando in mezzo all’indifferenza ipocrita di due personaggi che fotografano un’umanità urticante, perché simile a quella di molti di noi.
Manlio Marinelli,
Lavora dal 2001 con Teatro Libero di Palermo per cui ha scritto numerosi testi per la regia di L. Chiappara. Come studioso di teatro ha collaborato ad importanti riviste accademiche (Castello di Elsinore, Dioniso, Maia, Culture Teatrali). Ha scritto Emilia (premio Fersen 2005, festival Tramedautore regia di D. Bravo), Il mare a cavallo, (Torino Spiritualità regia di L. Bollero con A. Delli Gatti) e ha diretto il suo lavoro La Maria Farrar con S. Alzetta. Nel 2018 ha pubblicato con Editoria e Spettacolo Teatro 1.
Nel 2020 ci fu una grande pandemia. Gli uomini e le donne di tutto il mondo si ritrovarono, dall’oggi al domani, a dover prendere confidenza con nuove leggi, nuovi oggetti, nuove abitudini per cercare di dare una regola all’inaspettato, per provare a controllarlo, per provare a governare qualcosa che mutava al di fuori del loro controllo.
È già Storia. È già accaduto quando Susanne decide di raccontare di quei giorni che ricostruisce dai racconti dei suoi cari. Giorni che lei non ha mai vissuto, ma che hanno trasformato il mondo per sempre. In meglio? In peggio? Lei non ce lo dice, ma ci racconta del prima e del durante la pandemia. Lascia a noi l’onere di dare forma a quello che sarà il mondo dove lei vivrà.
Bestie incredule è uno dei tanti racconti da questi tempi, ma è anche una mano porta dal “possibile” al presente, affinché quello che è sempre stato, che sembra immutabile come il soggetto del dipinto di un grande artista, possa cambiare, se immaginato.
Simone Corso, Patti, 1990.
Dopo la laurea in discipline dello spettacolo è attore per M. Di Mauro, N. Bruschetta e G. Bongiovanni. Nel 2015, debutta col suo primo testo Contrada Acquaviola n°1 (TorinoFringeFestival) cui seguono Vina Fausa: In morte di Attilio Manca, Dante Muore (Ravenna Festival), Lo scoglio del mannaro, Casca il vento e 82 pietre (Teatri del Sacro). Nel 2020 è tra i partecipanti al corso Dramaturg Internazionale presso ERT. È autore e regista per la compagnia Nutrimenti Terrestri.