Tutu / Chicos Mambo

Sofia Nappi

PUPO

ARENA SHAKESPEARE
21 giugno, ore 21:00

loghi rpf arena 2024

ideazione e coreografia Sofia Nappi
con i danzatori Arthur Bouilliol, Leonardo de Santis, Gregorio Dragoni, Glenda Gheller, India Guanzini, Paolo Piancastelli, Julie Vivès
assistente alla coreografia Adriano Popolo Rubbio
musiche Dead Combo, Jean du Voyage, Irfan, Frédéric Chopin
sound design Ed Mars & Sofia Nappi
luci Alessandro Caso
costumi Judith Adam

coproduzione  Burghof Lörrach (Germania), Danse Danse Montreal (Canada), ecotopia dance productions (Germania), Escher Theater (Lussemburgo), MART Foundation (USA), ROXY Ulm (Germania), Sosta Palmizi (Italia), Tanz Köln (Germania), Theater Winterthur (Svizzera), Tollhaus Karlsruhe(Germania)
tour management ecotopia dance productions
con il sostegno residenziale di ResiDance – azione del Network Anticorpi XL / Centro di Residenza della Toscana (Armunia – Capotrave/Kilowatt); Istituto Italiano di Cultura di Colonia e del MiC-Direzione Generale Spettacolo, nell’ambito del programma di residenze internazionali della NID Platform

Il nuovo pezzo di Sofia Nappi, astro luminoso della coreografia italiana, è ispirato alla figura di Pinocchio. Lontana da una narrazione didascalica, la coreografa vede la storia della metamorfosi del burattino di legno come un tentativo esistenziale di diventare la migliore versione di se stessi.
Combinando il flusso selvaggio e libero della danza israeliana, come lo conosciamo dal lavoro di Ohad Naharin e Hofesh Shechter, con elementi di breakdance come il locking o il popping per i movimenti scattosi del burattino, la danza di Sofia Nappi sorprende e travolge. Con gesti minimi e leitmotiv furibondi, intrecciati nel desiderio sfrenato di muoversi dei danzatori, la pièce racconta la crescita personale e la presa di coscienza di sé: come il bambino innocente e curioso si confronta con il mondo, come incontra le persone e gioca con loro, testando i suoi limiti. E come poi si trova di fronte alle prime tentazioni. Attraverso la propria realizzazione e l’aiuto di figure guida, Pinocchio troverà sé stesso connettendosi come individuo alla collettività.
Pupo è un invito a non dimenticare il bambino che c’è in noi, la marionetta di legno impulsiva e giocosa che siamo stati un tempo, l’esuberante e incontenibile desiderio di danzare. “Il legno da cui è tagliato Pinocchio è l’umanitas, l’umanità” – così disse il filosofo italiano Benedetto Croce sulla figura iconica del piccolo burattino di legno che tanto desidera essere un ragazzo. Il libro di Carlo Collodi è una profonda opera per adulti, ma allo stesso tempo un intrigante racconto per bambini. Pupo è pensato per un pubblico adulto, ma riesce a coinvolgere, far divertire e riflettere persone di tutte le età. La coreografa si affida a effetti teatrali suggestivi: il disegno luci ricrea ambientazioni naturali e riflette la complessità degli gli animi in scena. Il collage musicale fortemente ritmico, sul quale Pinocchio danza, varia dal suono folcloristico di una chitarra a suoni solenni e mistici; alla fine, la malinconia della memoria risuona in un delicato notturno di Chopin. Nappi non mima, ma integra immagini minimaliste nella sua danza – il tremolio folle di una marionetta o il tirare delle corde e la manipolazione, passi di tango seducenti o movimenti animali. L’indagine della Nappi si concentra sulla trasposizione fisica del mutamento del movimento seguendo il processo di metamorfosi del carattere e della morale del personaggio, approcciando il tema con sottile ironia e lasciando sfolgorare la potenza dell’ambiguità del movimento.

ph. Thomas Schermer