IL TEATRO DELLA COSTITUZIONE
valori e principi
con il coordinamento di
Oberdan Forlenza
Presidente di sezione del Consiglio di Stato, Presidente Fondazione Teatro Due
un progetto di Fondazione Teatro Due e Università di Parma
TEATRO DUE
ottobre / dicembre
10 ottobre, ore 18:00
Libertà di ricerca dalla Costituzione al laboratorio
ELENA CATTANEO, Senatrice a vita
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Paolo Martelli, Rettore Università di Parma
Elena Cattaneo è professore ordinario di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano e accademico dei Lincei. Dirige il Laboratorio di Biologia delle Cellule Staminali e Farmacologia delle Malattie Neurodegenerative del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano. È inoltre co-fondatore e direttore di UniStem presso l’Università di Milano. È nota per gli studi sulla malattia di Huntington, sulla quale lavora con l’obiettivo di capirne i meccanismi patogenetici, rallentarne il decorso o bloccarne l’insorgenza. Il 30 agosto 2013 è stata nominata senatrice a vita dal presidente Giorgio Napolitano.
17 ottobre, ore 18:00
Il principio di Pari Opportunità nella Costituzione
GABRIELLA PALMIERI SANDULLI, Avvocata Generale dello Stato
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Giorgio Pagliari, docente di Diritto amministrativo presso l’Università di Parma
Gabriella Palmieri Sandulli è la prima donna Avvocato Generale dello Stato, carica che ricopre dall’8 agosto 2019. Come Avvocato dello Stato ha esercitato attività professionale, consultiva e contenziosa, in tutte le branche del diritto nazionale; ha patrocinato Amministrazioni dello Stato ed Enti pubblici dinanzi a giurisdizioni nazionali e sovranazionali; è stata componente dell’International legal team nel contenzioso per la vicenda dei due marò (caso Enrica Lexie). È Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.
22 ottobre, ore 18:00
L’equilibrio dei poteri
STEFANO PASSIGLI, già Ordinario di Scienza della politica nell’Università di Firenze, Senatore e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Emanuele Castelli, docente di Scienza politica (Università di Parma)
Stefano Passigli, dopo gli studi a Firenze e il PhD a Harvard, è stato a lungo Ordinario di Scienza della politica nell’Università di Firenze e ha rappresentato l’Italia nel Comitato esecutivo dell’International Association of Political Science. È autore di numerosi libri e articoli su riviste italiane e internazionali e ha presieduto – e tuttora dirige – numerose imprese editoriali e culturali, tra cui la casa editrice Passigli Editori. Parlamentare per quattro legislature, è stato membro della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica, di cui ha fatto parte del Consiglio di Presidenza.
28 ottobre, ore 18:00
Per un lavoro dignitoso
TIZIANO TREU, già Ordinario di Diritto del lavoro, Parlamentare, Ministro del lavoro e Presidente del CNEL
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Enrico Gragnoli, docente di Diritto del lavoro presso l’Università di Parma
Tiziano Treu è Professore emerito di Diritto del lavoro presso l’Università Cattolica di Milano. Fra il 1995 e il 1999 è stato Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e Ministro dei Trasporti e, dal 2006 al 2008, Presidente della Commissione Lavoro del Senato. Inoltre, dal 2015 al 2018 è stato Presidente dell’International Society for Labour and Social Security Law, e del CNEL da maggio 2017 ad aprile 2023.
5 novembre, ore 18:00
Il principio di Legalità dalla Costituzione all’Amministrazione
FILIPPO PATRONI GRIFFI, Giudice costituzionale
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Francesco Vetrò, docente di Diritto amministrativo presso l’Università di Parma
Filippo Patroni Griffi è giudice costituzionale. Laureato in Giurisprudenza, è stato magistrato ordinario e referendario (di tribunale amministrativo regionale) e ha ricoperto diversi incarichi istituzionali e politici, quali Ministro per la pubblica amministrazione nel Governo Monti e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel Governo Letta.
Componente del Comitato scientifico di varie riviste giuridiche, è inoltre autore di saggi in tema di organizzazione pubblica, prevenzione della corruzione, giustizia amministrativa, fonti del diritto, qualità della regolazione.
18 novembre, ore 18:00
Il dovere di osservare la Costituzione e le leggi
GIOVANNI MELILLO, Procuratore nazionale antimafia
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Antonio D’Aloia, docente di Diritto costituzionale presso l’Università di Parma
Giovanni Melillo è Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. Entrato nei ruoli della magistratura nel 1985, ha dapprima lavorato presso la Procura di Napoli occupandosi di ecomafia e dal 2001 alla Direzione nazionale antimafia in qualità di pubblico ministero. È stato inoltre Procuratore Aggiunto a Napoli, Capo di Gabinetto nel Ministro della Giustizia nell’esecutivo Renzi, nonché Procuratore capo di Napoli dal 2017 al 2022.
4 dicembre, ore 18:00
Il valore della solidarietà
SERGIO COFFERATI, già Segretario generale della Cgil ed Europarlamentare
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Simone Baglioni, docente di Sociologia generale presso l’Università di Parma
Sergio Cofferati è stato sindacalista ed europarlamentare. Ha iniziato l’attività sindacale nel 1974 alla Pirelli Bicocca di Milano. Segretario generale della CGIL dal 1994 al 2002, nel giugno 2004 fu eletto sindaco di Bologna – carica che ricoprì fino al 2009 quando venne eletto al Parlamento europeo.
10 dicembre, ore 18:00
Il principio di uguaglianza e le sue violazioni
LUIGI FERRAJOLI, Professore Emerito di Filosofia del Diritto nell’Università di Roma Tre
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Andrea Errera, docente di Storia del diritto medievale e moderno presso l’Università di Parma
Luigi Ferrajoli, già magistrato e tra i fondatori di Magistratura democratica, è fra i più noti filosofi del diritto italiano. Dopo essere stato giudice in materia penale, civile, di famiglia e di lavoro presso la pretura mandamentale di Prato, nel 1975 si è dimesso da magistrato e ha preso servizio come professore universitario. Dal 2014 è professore emerito di “Filosofia del diritto” presso l’Università degli Studi Roma Tre.
11 dicembre, ore 18:00
La libertà dell’Arte
NICOLA PIOVANI, Musicista Premio Oscar
presenta Oberdan Forlenza, Presidente Fondazione Teatro Due
introduzione Paolo Russo, docente di Musicologia e Storia della musica presso l’Università di Parma
Nicola Piovani è un musicista poliedrico: pianista, direttore d’orchestra, compositore di musica per il cinema e il teatro, di canzoni, di musica da camera e sinfonica.
Gran parte della sua attività è dedicata al cinema e al teatro. Per quest’ultimo ha scritto le musiche di scena per gli allestimenti, tra gli altri, di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Per il cinema ha composto oltre 200 colonne sonore e vinto diversi premi, tra cui si ricorda il premio Oscar con la colonna sonora de “La vita è bella” di Roberto Benigni e quattro David di Donatello.
Conosciamo veramente la nostra Costituzione?
Meglio ancora: al di là della conoscenza specifica delle sue singole norme, quanto sappiamo dei valori che essa accoglie, conserva e traduce in principi per il legislatore, ma soprattutto per il nostro agire quotidiano? Li consideriamo parte naturale del nostro essere cittadini?
Noi crediamo di sì.
Nonostante episodi che sembrano porsi con essa in contrasto, manifestazioni più o meno accese di intolleranza, aree di diseguaglianza e di offesa alla dignità del cittadino e del lavoratore, azioni più o meno consapevoli che sembrano mettere in crisi la libertà di manifestazione del pensiero, ciò nonostante crediamo che la nostra comunità rispetti e si senta protetta dalla Costituzione, la senta come cosa propria, come un insieme di valori condivisi e non alienabili.
Leggiamo molto, in questi ultimi tempi, di “crisi della democrazia”, iscritta da alcuni in una più generale “deriva dell’Occidente”, di cui la prima sarebbe uno degli indicatori più evidenti.
Già l’opinabilità, se non l’inafferrabilità di questi lemmi e di ciò che con essi si intende designare, inducono ad estrema prudenza; soprattutto consigliano di non confondere eventuali momenti di passaggio e mutamento degli assetti storico-sociali – e ciò che questo comporta, anche solo in termini di disagio o di crisi, ma anche di rifiuto e positiva reazione – con presunti mutamenti epocali, perdita di identità e riconoscibilità, spaesamento culturale, rassegnazione.
Non sappiamo, dunque, se l’evocazione delle “crisi” sia più o meno fondata; abbiamo però la sensazione (o forse una cauta speranza) che il momento attuale di confusione percepita trovi in ciascuno di noi un riferimento sicuro nei valori e nei principi della Costituzione.
E comunque, se crisi c’è o ci fosse, non c’è nessuna arca su cui salire e trovare riparo, attendendo da spettatori che il diluvio (o semplicemente la pioggia) passi.
Occorre, invece, rafforzare, se del caso recuperare, gli aspetti salienti della nostra cittadinanza attiva: rileggendo la Costituzione, attualizzando e coltivando i valori da essa accolti e ribaditi, declinandone i principi “come singoli e nelle formazioni sociali” di cui siamo partecipi.
L’eredità dei nostri Costituenti risulta quanto mai viva, preziosa, e se mai esiste un profilo identitario della nostra comunità, esso va ricercato lì, nella Costituzione, tra le grandi affermazioni di principio e le pieghe dei suoi articoli, con la sensibilità del cittadino e la lente del giurista.
È proprio per questo che abbiamo ritenuto utile proporre una rilettura – quasi una “ripetizione” – di quelli che sono i valori fondanti della Carta costituzionale, di ciò che disegna la nostra “forma repubblicana”; forma non discutibile (come ci ricorda l’art. 139 della Costituzione), e che non è semplicemente un assetto dello Stato, ma un insieme coerente di valori e principi non modificabili in cui tutti ci riconosciamo.
Abbiamo chiesto di discuterne non solo a giuristi, ma a persone di varia provenienza ed esperienza, che possano dare, anche alla luce della propria biografia, dei propri studi e delle proprie attività la propria lettura della Costituzione.
Li ringraziamo e speriamo che l’iniziativa incontri l’interesse di molti, e che, dopo di loro, altri amici possano proseguire la riflessione con ancora altri incontri.
Un’ultima riflessione, anzi una spiegazione del titolo prescelto.
La circostanza che questi incontri si svolgono in un teatro non è – o non è solo – la ragione del titolo.
“Il Teatro della Costituzione” vuole, da un lato, evocare il disegno del grande spazio dei valori acquisiti e difesi dalla Costituzione e dei principi che essa esprime, tentandone non tanto di delinearne i confini, quanto di percepirne l’orizzonte.
Dall’altro lato, vuole essere proprio un richiamo al teatro, come luogo originario di declinazione e rappresentazione della democrazia, come luogo di riconoscimento della comunità e rispetto dell’altro.
E se questi incontri potranno creare, in molti o in pochi, consapevolezze nuove, una più avvertita declinazione del nostro essere cittadini, una rinnovata fiducia nella nostra Costituzione, una voglia di migliorare e, se necessario, di cambiare ciò che non va, che con essa non è coerente, ebbene: non sarà stato tempo perso.
Oberdan Forlenza