Si è svolto martedì 14 giugno 2016 presso Fondazione Teatro Due l’incontro di fine stagione con il pubblico e la stampa, alla presenza di Paola Donati, Direttore di Fondazione Teatro Due, Carlo Doglioni Majer, Presidente di Fondazione Teatro Due, Cesare Bucci Consigliere di Fondazione Monteparma. Sono intervenuti inoltre l’attrice Elisabetta Pozzi e l’Assessore all’Urbanistica e Lavori pubblici Michele Alinovi.
Un momento di riflessione partecipato sulla stagione appena terminata, in attesa di quella che comincerà nella seconda metà del mese di novembre, a conclusione dei lavori di adeguamento alle nuove norme sulla sicurezza degli spazi di Teatro Due iniziati in questi giorni.
L’intenso viaggio della Stagione ora terminata è cominciato ai primi di novembre 2015 e si è concluso a metà maggio 2016. Sei mesi e mezzo di lavoro nei quali sono stati attraversati oltre duecento anni di storia, uno straordinario volo drammaturgico dalla metà del ‘700 ai giorni nostri che, attraverso le parole dei drammaturghi, è diventato anche registro dei mutamenti politici e sociali epocali, di modificazione del costume e della morale, specchio della nostra identità e radiografia del mondo; un lungo e spesso doloroso percorso della società e dell’umanità occidentale vista attraverso il teatro e registrata dalla drammaturgia. “Parafrasando Olivier Py – ha spiegato il Direttore Paola Donati – abbiamo insistito sull’esigenza intellettuale, credendo all’intelligenza del pubblico, abbiamo insistito sull’impegno degli artisti, sulla coscienza dei poeti. Abbiamo desiderato fortemente che il triste spettacolo del mondo e della nostra impotenza trovasse sulla scena una contraddizione fatta di meraviglia e di coraggio”.
Nell’arco di sei mesi e mezzo sono stati 26 i titoli di produzione che hanno realizzato 409 repliche – 222 in sede e 187 fuori sede-, 12 i titoli ospiti per 25 recite, per un totale di 38 titoli presentati in Italia e in Europa coinvolgendo 76.000 presenze di pubblico. Solo al Teatro Due le recite, tra produzioni e ospitalità, sono state 249. Nella durata della Stagione, hanno lavorato 127 persone, di cui circa la metà artisti, prevalentemente attori.
All’intensità e all’eccezionalità di questo viaggio ha contribuito la fortissima partecipazione di un pubblico preparato ed esigente per formare il quale Fondazione Teatro Due ha attivato TDueStudio: diverse iniziative di formazione rivolte a Studenti dell’Università di Parma, Studenti delle Scuole Superiori della città e della Provincia, incontri di approfondimento e seminari specifici. Tra queste è importante segnalare il Laboratorio per Studenti universitari che si è concluso con la messa in scena de L’Ispettore generale di Gogol; un Laboratorio rivolto agli studenti di tutte le Scuole superiori di Parma –intitolato “Fra Mondo e Teatro”- che ha realizzato un pastiche tratto dai Mémoires di Goldoni; un Laboratorio con il Liceo Scientifico Ulivi che, partendo dai testi del Cabaret dei primi del ‘900, ha portato gli studenti a realizzare piccole drammaturgie con messa in scena finale; un Laboratorio presso il Liceo classico D’Annunzio di Fidenza al termine del quale gli studenti hanno portato in scena una sorta di “pillole teatrali” di 50 minuti dall’antica Grecia fino alla contemporaneità.
Si è inoltre da poco conclusa la Scuola Fareteatro, il Corso per Spettatori creato dal Teatro Due che in questa edizione ha visto i partecipanti cimentarsi con un materiale pochissimo rappresentato come i Morality Plays di Rosvita.
Da quest’anno inoltre, Fondazione Teatro Due è stata riconosciuta Ente di formazione dalla Regione Emilia Romagna, un riconoscimento importante che ha reso possibile la nascita del progetto Casa degli Artisti. Il corso di alta formazione teatrale – cofinanziato dalla Regione – è partito il 14 giugno e vede coinvolti 23 professionisti (attori, registi, drammaturghi, musicisti) che verranno accompagnati in un percorso di sei mesi, lavorando in ambiti normalmente non inclusi dalle scuole di formazione. I partecipanti, guidati da maestri della scena nazionale e internazionale, indagheranno gli elementi fondativi del teatro rielabornadoli anche in chiave contemporanea.
Sulla base delle necessarie evoluzioni del linguaggio e delle proposte e in risposta all’alto coinvolgimento da parte del pubblico, saranno proprio gli spettatori l’epicentro delle attività per il 2016/2017.
La stagione inizierà con la ripresa di Max Gericke, con protagonista Elisabetta Pozzi e proseguirà con Il Borghese Gentiluomo di Molière, interpretato dalla stessa équipe artistica di Ivanov, per la regia di Filippo Dini, ora finalista al premio Le Maschere del Teatro Italiano nella categoria miglior regia proprio grazie al testo di Čechov. Sempre di Molière sarà un’altra importante produzione: Il Malato Immaginario, con l’Ensemble Stabile di Fondazione Teatro Due e la regia di Walter Le Moli. Verrà poi proposto un lavoro sul drammaturgo Juan Mayorga, con Hamelin, Himmelweg e Teatro Para Minutos, oltre ad una collaborazione speciale che vedrà l’autore spagnolo impegnato nella realizzazione di un testo ad hoc.
In occasione dei 400 anni dalla morte di William Shakespeare è in programma una maratona di 24 ore dove attori, artisti e musicisti saranno coinvolti in un lavoro incentrato sulle riscritture favolistiche delle opere di Shakespeare a cura di Charles e Mary Lamb; l’omaggio al drammaturgo inglese sarà arricchito da una serie di incontri a cura di Luca Fontana che, attraverso analisi e interrogativi, metteranno il pubblico al centro dell’indagine.
Nella stessa direzione si muoverà anche Elisabetta Pozzi. Ispirata dal Théâtre Ouvert di Parigi, l’attrice sottoporrà al pubblico alcune drammaturgie inedite e saranno gli spettatori attraverso i loro giudizi a suggerire quali temi e quali testi devono essere messi in scena.
Anche il presidente di Fondazione Teatro Due Carlo Majer ha rimarcato la fondamentale importanza degli spettatori, come persone che animano il teatro. In un momento come quello attuale , di spettacolarizzazione del banale, il teatro deve fare un salto evolutivo e, in questo senso, la presenza di pubblico attivo e capace di portare contenuti è fondamentale. La necessità di riappropriarsi del senso politico appartenente alla polis non può che restituire attenzione a coloro che vivono il teatro, portando sensi, realtà, dialogo e volontà di stare insieme. Carlo Majer ha anche evidenziato come il Ministero divida lo spettacolo in troppe categorie, generando blocchi e impedimenti che allontanano l’arte dall’essere una fusione e un completamento indispensabile di saperi.
Durante l’incontro, il Direttore Paola Donati ha ricordato quanto i progetti di Teatro Due abbiano bisogno di tempo e funzionalità degli spazi e che, oltre alla messa a norma dei luoghi necessari allo svolgimento della stagione invernale, manca tuttora la possibilità di poter utilizzare l’Arena Shakespeare. L’Assessore ai lavori pubblici Alinovi ha garantito che l’Arena estiva sarà pronta entro settembre, mentre i lavori di adeguamento dell’edificio alle normative di prevenzione incendi, partiti in questi giorni, termineranno entro la fine di ottobre, per permettere alle attività del teatro di riprendere entro la seconda metà del mese di novembre 2016.