ATTI UNICI

di Anton Pavlovič Čechov

TEATRO DUE

 24  febbraio 

 

SULLA STRADA MAESTRA
Pellegrini, operai, vagabondi e viandanti assiepano una bettola sulla strada maestra. Miserie e miserevoli si incrociano per una notte, cinque copechi bastano per una vodka ma non per dimenticare gli occhi di una donna.

I DANNI DEL TABACCO
Un palcoscenico, un microfono, frac e panciotto per uno stravagante one man show sulle conseguenze del tabagismo e, perché no?, su quelle del vivere in un pensionato femminile assoggettato alla moglie e alle 13 figlie.

TRAGICO SUO MALGRADO
La villeggiatura può diventare un vero incubo per l’impiegato che continua a recarsi in città a lavorare: con tanto tempo a disposizione le piccole commissioni di moglie, figlie, parenti e amici possono aumentare a dismisura.

L’ORSO
Una giovane vedova convinta a viver rinchiusa il resto dei suoi giorni. Un ex artigliere con i creditori alle calcagna. E un anziano maggiordomo che dovrebbe dirimere le stramberie dei due contendenti.

Fino al duello finale.

L’ANNIVERSARIO
Mancano solo poche pagine alla relazione con cui Andrèj A. Šipùčin convincerà il Consiglio sul futuro della Banca che dirige. E due inaspettati quanto fastidiosi ostacoli: la giovane moglie e una tenace vecchia con mantella.

UNA DOMANDA DI MATRIMONIO
I rapporti di vicinato sono amorevoli, basta non menzionare uno piccolo terreno dimenticato da tutti. E i pargoli delle famiglie potrebbero anche convolare a nozze, non fosse per il dibattito su quale sia il segugio migliore.

IL CANTO DEL CIGNO
Finiti gli applausi rimane solo il teatro buio e vuoto. E un gran malditesta dopo la sbronza. Nel buio si può rivedere tutta una vita, tutto quello a cui si è rinunciato per poter salire su quel palco.
Ancora una volta.

LE NOZZE
Durante un affollato pranzo di nozze: lo sposo indaga la vera consistenza della dote, il cuore di un telegrafista è trafitto da un’avvenente ostetrica mentre un insolito generale rievoca i tempi in Marina. E in Grecia c’è tutto.

produzione Fondazione Teatro Due

Un marito della propria moglie che perora una crociata contro il tabagismo, una bettola nel sud della Russia fra pellegrine e vagabondi, un padre di famiglia in cerca di una pistola, un vecchio attore ubriaco rimasto solo sul palcoscenico, un pranzo nuziale in cui scoppiettano improvvisi ghiribizzi, agnizioni, svenimenti, bizzarrie, piccole frustrazioni, grandi dilemmi… un microcosmo di situazioni e personaggi cesellati dalla maestria di Čechov che, fra scherzi e vaudevilles in un atto, dipinge uno spaccato di ossessioni, vizi, stramberie, ilarità. Il ritmo irresistibile, l’alchimia continua dei generi, la raffinatezza nel tratto con cui vengono scolpiti i caratteri hanno reso fin da subito questi otto lampi di genialità drammaturgica cechoviana un successo acclamato dal pubblico e dagli attori, che se li contendevano per le proprie serate d’onore. Trasformando di volta in volta i differenti spazi di Teatro Due, attrici e attori plasmeranno questi protagonisti altalenandosi in perenne disequilibrio fra solitudini, battibecchi, fallimenti, brindisi, sfide.

Paolo Nori (Parma 1963), laureato in letteratura russa, ha tradotto e curato opere di alcuni fra i maggiori autori russi: Puškin, Gogol’, Turgenev, Tolstòj, Cechov, Dostoevskij.
Autore di romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020). Dopo il grande successo di Sanguina ancora. L’incredibile vita di Fedor M. Dostoevskij (Mondadori 2021) in Arena Shakespeare, Nori torna sulla scena per presentare al pubblico un nuovo viaggio fra letteratura e teatro.

 

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