DEI CRINALI
con Andrea Dionisi, Maxime Freixas, Manfredi Perego
luci Antonio Rinaldi
musiche Paolo Codognola
costumi Antonella Faccini
coreografie Manfredi Perego
produzione Fondazione Musica Per Roma, MP.Ideograms
con il sostegno di TIR Danza
con il contributo del Fondo per la Danza D’autore/Regione Emilia-Romagna
I crinali sono orizzonti immaginari, letteralmente linee che congiungono i punti più alti di un rilievo montuoso. Il crinale è un orizzonte raggiungibile, l’osservi sempre dal basso; per tutta l’ascesa un paesaggio nega la vista di quello che sta al di là, il cielo si staglia sopra di esso, mette in moto l’immaginazione che spinge i passi.
Percorri un paesaggio in una mescolanza intensa con l’elemento, diventi parte di esso sino a quando non ti sorprenderai sospeso tra cielo e terra. Là, sulla schiena terrestre, sul confine, cercherai un equilibrio tra due luoghi, una sottile linea, punto di contatto percorribile tra gli elementi.
Il crinale prosegue la sua corsa parallela al cielo tramite tentativi di innalzamento. Forse è inevitabilmente sconfitto nella sua ricaduta e funzione di congiunzione, ma il suo potere è quello di esser l’orizzonte silenzioso che accompagna, divide, eleva, sospende, e quindi molto umanamente tenta.
Puoi seguirlo per un tempo, ma poi da una parte o dall’altra dovrai scegliere di scendere. Non puoi restare sospeso indefinitamente. Sul quel confine sensazioni ed azioni emotive traversano il corpo, come scie scuotono carni ed anime, stati che compaiono e scompaiono velocemente come nebbie, mutano il paesaggio umano e naturale, celano la completezza del quadro, permettono all’occhio di completare la visione di sé e del luogo.
Dei Crinali narra un paesaggio che porta alla sospensione, alla ricaduta, al tentativo perenne di mutare, senza mettere nessuna parola fine alla sua esplorazione.