Anche tra “Amleto” e “Macbeth” c’è una differenza notevole, in “Amleto” non c’è una sola variazione di luce, e la luce è fatta con lampade che in scena vengono usate per fare la luce solare, ed è uno spazio senza segreti, nel “Macbeth” invece è tutto buio e le luce rompono questo nero creando l’illusione della rappresentazione. Nell’Enrico IV invece noi dovevamo creare questa situazione del vissuto che il pubblico poteva capire soltanto con la possibilità di una grande presenza fisica dell’attore e questa disposizione è quella più vicina ad una reale esperienza fisica perché l’esperienza dello spettatore si modifica secondo la posizione in cui uno si dispone quindi più simile al “vero”. Quando lo spettacolo diventa rappresentazione l’azione si sposta qua dove c’è un vero sipario. Questo è un vero sipario del Teatro Regio di Parma ed è un autentico segno di teatro.
(Compagnia del Collettivo, nel corso dello Shakespeare Symposium)