La rassegna Dolore in bellezza di quest’anno ha posto al centro della riflessione la “capacità di aspirare” – di immaginare forme di società futura più equa e vivibile – mettendo il presente in relazione con forme immaginarie utopiche e gettando così ponti verso di esse.
L’ultimo incontro, che si svolgerà al Teatro Due venerdì 10 giugno dalle 14.30 alle 17.30, è dedicato alle forme di produzione culturale che aiutano a guardare “da fuori” il presente, senza darlo per scontato, e a relazionarsi con il “possibile” nelle sue forme meno visibili e pre-confezionate.
In tal senso, nella prima parte del pomeriggio rifletteremo sulla produzione fantascientifica (letteratura e film) come esempi di produzione immaginaria sul futuro di tipo dis-topico e utopico.
Quale relazione vi è tra fanta-scienza e utopia? Quale relazione tra immaginario collettivo sul futuro e forme letterarie? E come cambia questa relazione nel tempo? Serve ancora oggi leggere e scrivere di fanta-scienza?
Per dare una risposta a queste domande abbiamo invitato due esperti di analisi critica della produzione fantascientifica, Paolo Jedlowski sociologo dell’Università della Calabria, e Daniele Barbieri scrittore giornalista.
Chiuderà la prima parte del seminario l’intervento di Franco Arminio paesologo (studioso e animatore della vita nei piccoli paesi) e poeta, che intende appunto la poesia come “esercizio filosofico”, come attivazione della mente nella relazione tra uomo e ambiente, e ci spiegherà come la poesia può appunto assumere la funzione di “attivatore” della capacità utopica.
Infine, studentesse del Liceo Classico Romagnosi e del Liceo Sociopedagogico Sanvitale metteranno in scena brani scelti da autori di fantascienza quali Dick, LeGuin, Bradbury, Mitchinson, Roth… e loro scritti, elaborati durante un laboratorio settimanale centrato sul futuro e condotto da Vincenza Pellegrino e Vincenzo Picone all’interno dei progetti di “alternanza scuola-lavoro” sostenuti dall’Università di Parma.
Nella seconda parte del pomeriggio i partecipanti saranno invitati a seguire laboratori nei quali “attivare” in prima persona la propria capacità di uscire dai confini del “presente totale” nel quale viviamo, grazie alla presenza di 3 facilitatori: Silvana Kuhtz – dell’Università della Basilicata e del gruppo Poesia In Azione e il suo piccolo laboratorio espressivo LE PAROLE SONO PIANTE; Marco Adorni del Centro Studi Movimenti con il laboratorio di emozioni, pensieri, sentimenti ARCHITETTI DEL FUTURO e Marco Gugliuzza, Clarissa Sant’Ana de Lima, Giammarco Agnesini di Art Lab con POETRY SLAM, RAP GLOBAL E ALTRI VIAGGI, linguaggi per pensieri alternativi.
La rassegna, ideata dalla psichiatra Maria Inglese e dalla sociologa Vincenza Pellegrino è organizzata da Azienda USL –Dipartimento Assistenziale Integrato-Salute Mentale Dipendenze Patologiche e Università di Parma – Dipartimento di Giurisprudenza, Corso di Laurea Servizio Sociale, in collaborazione con Fondazione Mario Tommasini e Fondazione Teatro Due.
L’ingresso all’ incontro è libero, fino ad esaurimento dei posti disponibili. E’ consigliata la prenotazione: Teatro Due tel. 0521.289644 – info@teatrodue.org.