Nella Germania degli anni ’30, in cui Hitler è al potere e la società ha assunto una mentalità militare, un giovane professore viene messo al bando dai suoi studenti perché ha osato affermare che “i negri” sono esseri umani. Nonostante le ostilità riesce a mantenere il suo ruolo d’insegnante, fino a quando, durante un campeggio militare, uno dei suoi alunni viene ucciso. Dopo diverse indagini, accuse e controaccuse, si scoprirà il colpevole, ma il movente sarà la vera sorpresa. Combinando i tratti del romanzo noir, del giallo e di quello di formazione, il testo affronta il tema scottante del coraggio delle proprie azioni, scandagliando la vigliaccheria della razza umana nelle sue diverse forme. Attraverso la crisi di alcuni adolescenti, descritti come “pesci”, dagli occhi fissi e sgranati, vuoti, che “vivono in un paradiso di stupidità”, Horváth delinea la crisi della Germania nazista, prossima all’immane catastrofe della seconda guerra mondiale, in cui i giovani tedeschi appaiono come le vere vittime.
GIOVENTÙ SENZA DIO
liberamente tratto dal romanzo Gioventù senza Dio di Ödön von Horváth, con Raffaele Esposito e Emanuele Vezzoli spazio scenico Gabriele Mayer, luci Claudio Coloretti regia Walter Le Moli