sulla paura della poesia
“Personalmente, ho paura della poesia. Può stupire che mi esprima così, dal momento che scrivo versi, tutto sommato lo faccio per abitudine. Se in letteratura ci si occupa della sperimentazione di vari generi letterari e si scrive anche di prosa, saggistica, teatro, il nome che più onora è sempre quello di poeta e quindi si passa dagli occhi degli altri, volenti o nolenti, in primo luogo per poeti.
Mi preme sottolineare che avere paura della poesia è un gesto di grande saggezza, prudenza, cautela.”
Il grande poeta Edoardo Sanguineti è stato ospite di Teatro Due il 20 gennaio del 2006 quando, nell’ambito del ciclo di conferenze PAURA, ha indagato le profonde e misteriose motivazioni della paura della poesia, esortando, al contrario, ad avere paura dell’idea negativa e stereotipata del poeta e della sua opera.
Edoardo Sanguineti
È stato poeta, intellettuale, docente di letteratura all’Università di Torino, Salerno e Genova, autore di teatro, critico e saggista, figura di letterato a 360 gradi fuori e dentro il mondo accademico, impegnato in una battaglia culturale iniziata con l’esperienza avanguardistica degli anni Sessanta.
Esponente di punta della neoavanguardia e del Gruppo ‘63, è stato autore di poesie in cui la dissoluzione del linguaggio, raggiunta attraverso la commistione delle forme linguistiche più diverse, intende porsi come registrazione della crisi storica dell’ideologia borghese, politica e letteraria. Tra i suoi libri di poesia ricordiamo Laborintus (1956), Triperuno (1964), WirrWarr (1972), Postkarten (1978), Stracciafoglio (1980). Ha curato, inoltre, l’antologia Poesia del novecento (Einaudi, 1969). Ha tradotto il Satyricon di Petronio e, per la scena, testi di Eschilo, Sofocle, Euripide, Aristofane, Seneca, Molière e Brecht. Nei testi teatrali Teatro (1969), Storie naturali (1971), Faust. Un travestimento (1985) e Dialogo (1991) prevalgono un sistema ludico di smontaggio delle tradizionali forme narrative e una volontà di recupero del linguaggio “basso”. Ha anche scritto libretti per le musiche di Luciano Berio, soggetti per balletti e una riduzione dell’Orlando furioso per la regia di Luca Ronconi. In Ritratto del Novecento (Bologna 2005 / Lecce 2009) tracciò l’identità del secolo scorso con i ritratti di 100 autori.
Guarda le altre conferenze del ciclo PAURA:
Paolo Fabbri – PER NON AVER PAURA DELLA PAURA, 24.11.2005
Eva Cantarella – LA PAURA DELLE DONNE, 26.05.2006