Sono iniziate le prove di Casa Natale, la nuova produzione di Fondazione Teatro Due che debutterà il 12 dicembre: l’ensemble di attori e attrici del Teatro Due, diretto da Giacomo Giuntini, sta lavorando sull’adattamento che Luigi Ferrari ha fatto del romanzo breve di Henry James, The Birthplace. Quasi un divertissement letterario, la narrazione tocca, in tono ironico e satirico, una serie di temi «cari a James e rappresentativi non solo del suo tempo, ma anche del nostro: il contrasto arte-vita, la commedia sociale, la trasformazione dei valori artistici in fenomeni di massa e spettacolarizzazione, di fruizione pubblicitaria e di cassetta, di show-business» come nota giustamente Sergio Perosa. Protagonista inanimata ma onnipresente del racconto è la Casa Natale, luogo di nascita del Bardo – sì, di William Shakespeare – sebbene il suo nome non ricorra mai nei sette capitoli che costituiscono il racconto originale. L’impatto col silente mistero «del tempio laico più insolito e più sacro, tra tutti quelli noti all’umanità intera» unito a personaggi e situazioni da vaudeville animano una trama in cui il gusto per il tratto dialogico e l’esibizione di gesti e andamenti teatrali sembrano pervadere il procedimento narrativo, come se quanto accade nelle pagine del racconto si stesse già svolgendo su un palcoscenico.