PLAY STRINDBERG
di Friedrich Dürrenmatt
traduzione Luciano Codignola
con Maria Paiato, Franco Castellano,
Maurizio Donadoni
scene Antonio Fiorentino
costumi Andrea Viotti
musiche Antonio Di Pofi
regia Franco Però
produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e Artisti Riuniti
Dürrenmatt si prende gioco di noi, della nostra vita famigliare, con tutte le armi che gli sono proprie, il sarcasmo, l’ironia che trascolora nel grottesco, il gusto del comico, ma anche la violenza del linguaggio e lo fa prendendo uno dei più formidabili testi di Strindberg, Danza macabra e riscrivendolo dal quel grande costruttore di storie teatrali quale è.
Franco Però
Play Strindberg nasce al Teatro di Basilea nel 1969. La pièce – si racconta – viene composta perché Dürrenmatt era affascinato dalle possibilità interpretative che Strindberg aveva ideato per gli attori nel dramma originale, ma profondamente insoddisfatto delle traduzioni e degli adattamenti esistenti. Così affronta egli stesso quella materia: ed il risultato si rivela molto più di un adattamento. «Il risultato – commenta il traduttore Luciano Codignola – è un’opera drammatica unitaria, serrata, densa, coerente sul piano stilistico, perfettamente sviluppata come costruzione e di una modernità stupefacente. Al regista e agli interpreti Dürrenmatt ha fornito un pezzo di bravura, una struttura aperta dove possa esercitarsi il virtuosismo degli interpreti.
Da questo testo, apparentemente così scarno, si può trarre uno spettacolo da togliere il fiato, qualcosa che in questi ultimi tempi s’era avuta solo con Chi ha paura di Virginia Woolf».