Si insinua Cristina, ti entra nel sangue e se vuole qualche cosa da te la ottiene. Ti chiede innanzitutto di esserci, di metterti alla prova, di stare al gioco e di starci tutta intera al gioco. Del resto lei è la prima a non tirarsi indietro mai, e così devi fare tu. Poi ti provoca e spesso ti mette KO. Non è gentile durante il lavoro, spesso è brusca, per niente compiacente, un po’ rude. Però sa esattamente dove vuole arrivare, sa cosa vuole da te, forse sa proprio cosa vuole per te. E questo è il suo modo d’amare, il suo atto d’amore.
Elisabetta Pozzi
Vorrei tanto credere alla frase “le persone non muoiono, rimangono incantate”, un’immagine straordinaria che, facendo bene all’anima, allevia momentaneamente la fatica di accettare il non trattenere a sé chi se ne va. Oggi, niente consolazione, nessuna immagine potente delle mille che in questi giorni si sono affastellate. Quasi dieci anni di teatro insieme a dilatare il tempo, a provare a intensificare la vita senza nascondere il dolore, la passione, la ragione, la mancanza, l’ossessione, l’idea e la paura della morte da trasformare in atto di creazione tutti i giorni.
La prima volta che ti ho conosciuto ero incinta e si vedeva. Sono entrata in Piccola Sala che avevate (con Francesco Migliaccio, Mauro Malinverno e Gigi Croce) riempito di rifiuti presi in discarica. Su un tavolo stava disteso e nudo Maurino. Francesco lavava con una spugna il corpo del morto, lentamente, con meticolosità. Al mio ingresso, Asko, un pastore tedesco da cui non ti separavi mai – e che qualche tempo dopo avrebbe cercato di mordere il braccio di mia figlia salvata in extremis! –, si era alzato nel buio abbaiando ferocemente e spaventandomi a morte. A morte, appunto. Come un Cerbero ma con un’unica testa… 1989, la creazione si intitolava Novena breve e, dopo Paura del buio, era il tuo secondo lavoro da regista.
Non so se il Teatro Due sia stato per te una “dimora del tempo sospeso” per dirla con Jabès da cui all’epoca eri rimasta affascinata. Il tempo dello studio e della dedica necessari alla creazione – quello che manca sempre e sui perché ora non mi soffermo – con te ce lo siamo dati e quando non c’era l’abbiamo inventato anche coinvolgendo e convincendo altri, qualche volta a tradimento…
Per te, come per noi, il processo è sempre stato più importante del risultato finale, dello spettacolo; le domande più urgenti delle risposte. Una gitana sempre in movimento che forse di una casa “per sempre” non sapeva che farsene.
L’ultima volta che ci siamo viste a un incontro al Piccolo Teatro per parlare de L’Attesa e di Remo Binosi hai detto pubblicamente che avevi nostalgia di quel periodo e ti sei messa a raccontare con calma e fermezza i perché. Sembrava li richiamassi a te stessa, mentre mi guardavi per farti credere e abbiamo sorriso, nella naturale complicità del momento.
Sono sincera, Cristina: troppe morti portano via anche le parole e non so più se basterà l’apertura, l’ascolto e il continuare a “mettersi scomodi” per riuscire a crearne di nuove.
Paola (Donati)
Nanà Cecchi intervista Cristina Pezzoli
La civiltà degli artigiani: elogio del teatro
Manualità antica e lentezza del tempo: due valori imprescindibili del far teatro.
Progetti e Regie di CRISTINA PEZZOLI
con Fondazione Teatro Due
1989
NOVENA BREVE
creazione
con Francesco Migliaccio e Mauro Malinverno
1990
L’ARTE DI TACERE di Joseph A. Dinouart
con Francesco Migliaccio e Mauro Malinverno
1992
FILOTTETE di Sofocle
traduzione di Roberto Buffagni
con Silvano Melia, Francesco Migliaccio e Massimiliano Speziani
maschere di Bruna Calvaresi
scene e costumi di Claudia Calvaresi
musiche originali di Paolo Grandi e Franco Visioli eseguite da Quartetto PAPA
luci di Gianni Pollini
Biglietto d’oro Agis, 1992
ph. Tommaso Le Pera
1992
PRIGIONI DI COPPIA
LA RIVOLTA di Villiers-de-l’Isle-Adam
BACCANALE di Arthur Schnitzler
traduzione di Piero Ferrero e Giuseppe Farese
con Elisabetta Pozzi, Piero Di Iorio, Emanuele Vezzoli
e con Carla Manzon
scene di Tobia Ercolino
costumi Nanà Cecchi
trucco di Bruna Calvaresi
musiche di Bruno De Franceschi
suono di Franco Visioli
luci di Claudio Coloretti
ph. Tommaso Le Pera
1993
LA TRAGEDIA SPAGNOLA di Thomas Kyd
traduzione di Enrico Groppali
con Sergio Albelli, Maria Ariis, Giuseppe Battiston, Sonia Bergamasco, Sara Bertelà, Giovanna Bozzolo, Mauro Malinverno, Carla Manzon,
Francesco Migliaccio, Paolo Musio, Nicola Pannelli, Gabriele Parrillo, Graziano Piazza, Tommaso Ragno, Bruna Rossi, Marta Salaroli,
Massimiliano Speziani, Stefania Stefanin, Emanuele Vezzoli
drammaturgo Roberto Buffagni
luci Claudio Coloretti
collaboratori artistici Giacomo Andrico, Bruna Calvaresi, Bruno De Franceschi, Francesco Ghisu, Franco Visioli
1994
L’ATTESA di Remo Binosi
con Maddalena Crippa ed Elisabetta Pozzi
e con Carla Manzon
scene e costumi di Nanà Cecchi
luci di Gigi Saccomandi
colonna sonora di Franco Visioli
Premio IDI per la miglior regia, 1994
Biglietto d’oro Agis per la migliore novità teatrale italiana, 1994
ph. Tommaso Le Pera
1995
IL LUNGO PRANZO DI NATALE di Thornton Wilder
drammaturgia Sonia Antinori
con Sergio Fantoni, Marcello Vazzoler, Bruna Rossi, Tania Rocchetta, Roberto Abbati, Maria Ariis, Paolo Bocelli, Francesco Migliaccio, Carola Stagnaro, Laura Cleri, Silvana Bosi, Sergio Albelli, Cristina Cattellani, Emanuele Vezzoli
musiche composte ed eseguite in scena da Alessandro Nidi
scene e costumi di Giacomo Andrico
luci di Claudio Coloretti
in coproduzione con La Contemporanea ‘83
ph. Federico Riva
IL LUNGO PRANZO DI NATALE, di THORTON WILDER
streaming dal 27 giugno al 5 luglio 2020
1995
FRATELLO E SORELLA di Wolfgang Goethe
traduzione di Rosso da San Secondo
con Carlo Cecchi, Elisabetta Pozzi, Roberto Abbati
scene e costumi di Giacomo Andrico
musiche ed esecuzione di Alessandro Nidi
luci di Andrea Borelli
1996
SULLE TRACCE DEL VELLO D’ORO
studio composto da frammenti tratti da Il vello d’oro e Medea di Franz Grillparzer,
Le Argonautiche di Apollonio Rodio, Sulle tracce del vello d’oro di Roberto Buffagni
con Maddalena Crippa, Maurizio Donadoni, Peppino Mazzotta, Sergio Albelli, Cristina Cattellani,
Laura Cleri, Carola Stagnaro, Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Lino Troisi, Giovanni Visentin
1996
TRA LE VOCI DI MEDEA
creazione composta da frammenti da Medea di Franz Grillparzer,
Le Argonautiche di Apollonio Rodio, Medea di Seneca
con Maddalena Crippa
1998
IL CASO MORO di Roberto Buffagni
con Sergio Fantoni, Roberto Abbati, Francesco Acquaroli, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Nicola Pannelli, Tania Rocchetta, Bruna Rossi, Marcello Vazzoler
scene e costumi Giacomo Andrico
ph. Tommaso Le Pera