I BURATTINI DEL TEATRO MEDICO IPNOTICO
LA SCONOSCIUTA DELLA SENNA
VERDI E IL CANE INFERNALE
FAGIOLINO E LA GRU
di Patrizio dell’Argine e Veronica Ambrosini
VERDI E IL CANE INFERNALE
FAGIOLINO E LA GRU
LA SCONOSCIUTA DELLA SENNA
Burattinaio Patrizio Dall’Argine
Assistente Veronica Ambrosini
Burattini, Costumi Patrizio Dall’Argine, Dania Bonora
VERDI E IL CANE INFERNALE
Burattinaio Patrizio Dall’Argine
Assistente Veronica Ambrosini
FAGIOLINO E LA GRU
liberamente tratto dalla novella del Boccaccio Chichibbio e la Gru
Burattinai Patrizio Dall’Argine, Veronica Ambrosini
Burattini, scene, costumi: Patrizio Dall’Argine, Veronica Ambrosini
Effetti Speciali Diego Giliotti
Alla Fisarmonica Nicholas Forlani
Spazio Shakespeare 1
9 e 10 febbraio 2019
Spazio Shakespeare 1
23 e 24 febbraio 2019
Spazio Shakespeare 1
23 e 24 marzo 2019
LA SCONOSCIUTA DELLA SENNA
In questo spettacolo si invita il pubblico a un viaggio nella Parigi di inizio Novecento. Si passa dal quartiere di Montmartre, popolato da ballerine e dalla barcollante figura del pittore Maurice Utrillo, che per tutta la vita ha dipinto le strade e le case bianche del suo quartiere.
Si scende poi nel quartiere di Montparnasse, dove tutto era possibile: e allora può succedere che il mercante d’arte Leopold Zborowski possa incontrare l’inquietante immagine della sconosciuta della Senna, una giovane annegata nel fiume che attraversa la città.
E poi, ecco arrivare i pittori Amedeo Modigliani e Chaim Soutine che seguendo il loro sogno provano a trasformare la vita in un istante di bellezza, nel tempo dell’arte e della passione, così diverso dal tempo degli orologi, dei successi e delle sconfitte.
FAGIOLINO E LA GRU
La celebre novella del Boccaccio viene portata in scena con il linguaggio classico, divertente e scanzonato del teatro dei burattini, e la fisarmonica accompagna la storia con musiche medioevali suonate dal vivo. La parte di Chichibbio viene con simpatia e disincanto recitata da Fagiolino, disposto a rischiare ogni cosa pur di portare a ballare la bella Brunetta.
Le scenografie e le luci del teatrino creano atmosfere oniriche all’interno delle quali scorrono le vicende dei personaggi.
L’antefatto dell’Opera boccaccesca, l’epidemia di peste che costringe un gruppo di giovani a rifugiarsi in una villa dove passeranno il tempo a raccontarsi novelle, crea una sottile inquietudine di fondo che attraversa tutto lo spettacolo sino al finale liberatorio del volo della Gru, che vedrà la Baracca (il teatrino dei burattini) trasformarsi, con un colpo di scena, in una grande Gru alta cinque metri e con un’apertura alare di sette metri.
Uno spettacolo con un’estetica raffinata, ma che allo stesso tempo profuma del fritto della festa, rivolto a spettatori di tutte le età.
VERDI E IL CANE INFERNALE
Giuseppe Verdi e Richard Wagner, durante una passeggiata in città, discutono di melodramma e tragedia.
Il Maestro si accalora un po’ troppo andandosene in malo modo e così Wagner decide di dare una lezione a lui e a tutta la città: sguinzaglia il suo feroce cane Tannhauser per scatenare l’apocalisse. Dopo tante distruzioni viene messa una taglia sul cane infernale, ma solo un uomo riuscirà a domarlo e a liberare così la città dall’ondata di ultra-violenza.