Doveva debuttare lo scorso 26 marzo la nuova produzione di Fondazione Teatro Due Pene d’amor perdute, una delle commedie più esilaranti e ben congegnate di Shakespeare, a torto tra le meno rappresentate in Italia. Caduta vittima dei protocolli sanitari causati dalla pandemia, è stata riprogrammata all’inizio della Stagione 2022/2023 con debutto previsto il 15 ottobre e repliche il 16, 21, 22 e 23.
Massimiliano Farau dirige un’energica compagnia di 16 attori in una commedia tra le più originali del Bardo per trama e atmosfere evocate, incerta fino alla fine, originalissima nel raccontare, con un misto di leggerezza e maliconia, il passaggio dell’uomo all’età adulta, l’acquisizione della consapevolezza di essere mortale, l’abbandono dell’illusione di onnipotenza. Un’ultima estate dell’adolescenza dove l’amore è ancora solo un gioco, e la vita un continuo rincorrersi di arguzie, feste e facile edonismo. Un teorema perfetto, giocato sui limiti dell’amore cortese a colpi di wit e buffi scambi di persona, arguto ma al tempo stesso venato di una strana inquietudine.

Questa versione di Pene d’amor perdute vanta la splendida traduzione di Luca Fontana, che ne restituisce la complessa stratificazione di significati contenuti nella lingua originale e tutta la musicalità del verso. Come giustamente sottolinea il traduttore la struttura a specchio, con le quattro coppie che si formano, le bipartizioni per sesso e genere, e classe sociale, che sono in primo luogo distinzioni di linguaggio, fanno quasi pensare alla naturale algebra binaria determinata nell’opera in musica – per natura, verrebbe fatto di dire, non fosse un’astratta e raffinata convenzione – dai timbri vocali maschili e femminili. Così la versificazione rapida, il virtuosismo ritmico, il gioco divertito delle rime, ne fanno un ideale e perfetto libretto d’opera. E infatti le filiazioni che ha avuto nell’opera sono molte. Anche in assenza di testimonianze decisive, si può affermare con alta probabilità che dietro le perfette geometrie di Così fan tutte si intraveda Love’s Labour’s Lost

Il riallestimento dello spettacolo è già in corso, sul palco dello Spazio Grande, con le luci di Luca Bronzo, le scene di Fabiana Di Marco e i costumi di Ilaria Albanese. In scena, insieme agli attori dell’Ensemble di Teatro Due Davide Gagliardini, Luca Nucera e Massimiliano Sbarsi, ci saranno Pavel Zelinskiy, Marco Fanizzi, Stefano Guerrieri, Luca Cicolella, Rebecca Sisti, Francesca Somma, Maria Laura Palmeri, Barbara Alesse, Salvatore Palombi, Marco Corsucci, Maria Chiara Arrighini, Massimiliano Aceti, Irene Mantova.

Prenotazioni presso la Biglietteria 0521230242 – biglietteria@teatrodue.org o su vivaticket.