WHEN THE RAIN STOPS FALLING
di Andrew Bovell
traduzione Margherita Mauro
con
Caterina Carpio – Gabrielle York (vecchia)
Marco Cavalcoli – Gabriel York
Lorenzo Frediani – Andrew Price
Tania Garribba – Elizabeth Perry in Law (vecchia)
Fortunato Leccese – Gabriel Law
Anna Mallamaci – Gabrielle York (giovane)
Emiliano Masala – Henry Law
Camilla Semino Favro – Elizabeth Perry in Law (giovane)
Francesco Villano – Joe Ryan
scene Carlo Sala
costumi Gianluca Falaschi
disegno luci Luigi Biondi
disegno del suono Alessandro Ferroni
disegno video Maddalena Parise
aiuto alla regia Margherita Mauro
assistente costumista Nika Campisi
assistente alle luci Omar Scala
assistente alla regia volontaria Caterina Dazzi
direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Gianluca Bolla
capo elettricista Lorenzo Maugeri
fonico Pietro Tirella
sarta e attrezzista Elena Giampaoli
costumi realizzati dall’Atelier Costumi Fondazione Teatro Due
scene costruite nel Laboratorio di Emilia Romagna Teatro Fondazione
capo costruttore Gioacchino Gramolini
costruttori Marco Fieni (costruzioni in ferro), Riccardo Betti, Gianluca Bolla
scenografa decoratrice Lucia Bramati
fondale realizzato da Rinaldo Rinaldi
immagine manifesto frames video dall’opera Caelum di Daniele Spanò
grafica Marco Smacchia
foto di scena Sveva Bellucci
regia Lisa Ferlazzo Natoli
un progetto di lacasadargilla e Alessandro Ferroni
produzione Emilia Romagna Teatro – Teatro di Roma
in coproduzione con Fondazione Teatro Due
con il sostegno di Australian Embassy-Rome e Quantas
Spazio Grande
20, 21, 22 e 23 febbraio 2019
ore 20.30
La recita del 20 febbraio è uno spettacolo peciale per l’Oncologia di Parma. Il ricavato sarà devoluto a “Verso il sereno”.
“Non avere niente da dire è semplicemente un altro modo
di avere così tanto da dire che non si osa nemmeno cominciare.”
Sta piovendo. Gabriel York aspetta l’arrivo del figlio che non vede da quando questo aveva sette anni: “So cosa vuole. Vuole quello che tutti i giovani vogliono dai loro padri. Vuole sapere chi è. Da dove viene. Dove sia il suo posto. E per quanto ci provi non so cosa dirgli.”. E’ questo l’inizio di una saga familiare, un viaggio ‘genealogico’ nella memoria, le eredità e l’abbandono, che ci porta – avanti e indietro nel tempo, dal 1959 fino al 2039 – alle soglie di un incredibile diluvio torrenziale in cui il passato si materializza in forma di valigia e un pesce caduto dal cielo ha il sapore eccentrico e favoloso della pioggia di rane in Magnolia di Anderson. When the Rain Stops Falling racconta del tempo come sapere e dimenticanza, sapore e leit motiv involontario. Di come il tempo meteorologico influenzi magicamente le nostre vite e cambi la Storia, e di come la Storia stia già cambiando il presente sull’ombra del futuro.
Una scenografia minimale – un tavolo e poche sedie – è la condizione per restituire l’asciuttezza incalzante e claustrofobica del testo. Pochi oggetti, qualche ombrello, una valigia, una zuppa di pesce e il grande pesce caduto dal cielo. La proiezione evanescente dello scheletrico albero genealogico ci ricorda che il punto centrale del discorso non è tanto scoprire la ‘vera storia’ di una famiglia, ma è la famiglia stessa. Una sola moltitudine, fatta di reperti incomprensibili, raccolti a un tavolo da pranzo, un lungo tavolo dove si succedono le generazioni.